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Aceite de las Valdesas

Origine, elaborazione e classificazione degli oli d'oliva

Origine, elaborazione e classificazione degli oli d'oliva

L'olio vergine di oliva è l'olio di oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. Non è mai entrato in contatto con solventi chimici.

Il procedimento meccanico generalizzato è la centrifugazione, essendo la pressa un metodo tradizionale ormai in disuso.

 

L'oliva e il suo succo

L'oliva è il frutto dell'olivo. È un frutto. In pratica si tratta di una drupa, proprio come le ciliegie, la prugna o la pesca.

Come tutte le drupe, ha una buccia, l'esocarpo; una zona carnosa intermedia, detta mesocarpo; e un unico osso centrale, l'endocarpo.

Ma l'oliva ha due particolarità che la rendono unica tra le drupe. Da un lato, la sua polpa non è dolce ma amara (per favore, non provate ad assaggiare un'oliva appena colta dall'albero altrimenti ve ne pentirete "amaramente"!); dall'altro lato, ancora più importante, la sua parte carnosa contiene al suo interno una grande quantità di sostanza oleosa.

Olive alla fine dell'invaiaturaQuesto è molto interessante poiché tale sostanza oleosa, trovandosi nella parte carnosa, può essere estratta come se fosse succo di arancia, con procedimenti meccanici: spremendo, frantumando e pressando l'oliva. Per estrarre l'olio dai semi sono necessari, invece, dei procedimenti chimici, che prevedono l'uso di solventi.

Il succo oleoso, ottenuto dall'oliva solo grazie all'utilizzo di procedimenti meccanici, viene chiamato "olio vergine di oliva".

A questo punto, come qualsiasi altro succo, l'olio vergine di oliva sarà di buona qualità se i frutti lavorati si presentano integri, al giusto grado di maturazione, se vengono lavorati appena raccolti in sistemi di produzione adeguati e puliti, ecc...

 

Classificazione degli oli di oliva vergini

 

In base alle diverse qualità, gli oli di oliva vergini sono classificati nella maniera seguente (in ordine decrescente dal punto di vista qualitativo):

  1. Olio extravergine di oliva, è l'olio di qualità migliore tra tutti gli oli di oliva;
  2. Olio vergine di oliva, il secondo in termini qualitativi tra tutti gli oli di oliva; 
  3. Olio di oliva vergine lampante, di bassa qualità, al punto tale da non essere adatto al consumo da parte dell'uomo.

 Gli oli extravergine di oliva e gli oli vergine di oliva sono categorie di prodotti commerciali e le caratteristiche che devono rispettare per essere classificati come tali sono stabilite dalla legislazione vigente (sono oli di oliva non raffinati).

Dall'altro lato, l'olio di oliva vergine lampante, o semplicemente lampante, dato che non è adatto al consumo, dovrà percorrere il "tortuoso" cammino della raffinazione per smettere di essere vergine e poter essere consumato.

Questa classificazione è causa di confusione dato che i tre sono oli di oliva vergini, mentre uno di essi, l'olio vergine di oliva ha lo stesso nome del generico. 

 

Interesse nutrizionale degli oli di oliva vergini

 

Come abbiamo indicato precedentemente, oli di oliva vergini, essendo estratti in modo meccanico mantengono nella loro composizione una serie di composti di grande interesse, dal punto di vista nutritivo e della salute, che non si trovano negli oli non vergini (questi composti non possono essere estratti con solventi chimici e vengono persi durante il processo di raffinazione).

Questi composti formano la frazione insaponificabile e molti di essi svolgono una funzione antiossidante e antinfiammatoria.

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L'olio extravergine di oliva è, nell'ambito degli oli di oliva vergini, la categoria di maggiore qualità.

Affinché un olio di oliva vergine venga considerato extra, deve soddisfare due condizioni: una di carattere chimico, riassunto nella percentuale di acidità, e un altro di carattere organolettico, ossia relativo al gusto e all'aroma, valutato in fase di assaggio.

 Molte persone sono sorprese del fatto che sia necessario un assaggio per classificare un olio extravergine di oliva. Di fatto, si tratta di un vero e proprio requisito per poter classificare tutti oli di oliva vergini poiché, essendo un succo di frutta, gran parte delle sue qualità risiede nei suoi aromi e sapori e, ad oggi, nessuno strumento di laboratorio è capace di misurarli come l'olfatto umano.

 

Requisiti che deve avere un olio vergine di oliva per essere extravergine:

 

  1. L'acidità deve essere minore o uguale a 0,8º.
  2. In un panel di assaggio, la mediana del difetto deve essere pari a zero, e la mediana dell'attributo fruttato deve essere superiore a zero.

A questi due requisiti, la legislazione aggiunge un certo numero di requisiti addizionali, la maggior parte dei quali sono pensati per rilevare frodi e miscele con altri oli, più che per classificare gli oli di oliva vergini.

 

Cosa significa che la mediana del difetto deve essere pari a zero?

 

Per rispondere a questa domanda basta pensare che l'olio deve essere assaggiato da un panel di assaggio formato da vari assaggiatori, tra sette e dieci solitamente. In questo modo è possibile aumentare l'obiettività e la validità del risultato ottenuto.

Supponiamo che il panel sia composto da nove assaggiatori e che ognuno di essi debba indicare con un punteggio il difetto più marcato. Se l'assaggiatore non rileva nessun difetto allora segnerà zero. Una volta raccolti i punteggi essi vengono ordinati dal più basso al più alto, come esposto di seguito:

 

Risultati della valutazione del difetto.

Numero dell'assaggiatore 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Punteggio del difetto più intenso 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,2 1,4 1,8 1,9

 

Ebbene, la mediana equivale al punteggio dato dall'assaggiatore con il numero cinque, dato che è la casella posta a metà tra 1 e 9, in questo caso 0,0. Pertanto la mediana del difetto sarà 0. Nel caso in cui il numero di assaggiatori fosse pari, viene fatta la media tra le due caselle centrali. Supponiamo ora che questi assaggiatori valutino l'attributo fruttato. I punteggi sono nuovamente indicati dal più basso al più alto, con il seguente risultato:

 

Risultati della valutazione del fruttato:

Numero dell'assaggiatore 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Punteggio dell'attributo fruttato 0,0 0,0 0,0 1,0 1,5 2,5 3,3 3,6 4,0

 

Cerchiamo il punteggio dell'assaggiatore situato in quinta posizione e abbiamo 1,5. Pertanto, la mediana del fruttato è superiore a zero. In questo modo, per il sistema di assaggio, l'olio sarà extravergine.

Per riassumere in modo semplice: "Mediana del difetto uguale a zero" significa che la maggior parte degli assaggiatori del panel non rileva alcun difetto, mentre "Mediana di fruttato maggiore a zero" significa che la maggior parte degli assaggiatori del panel rileva un olio fruttato. Visto in questa maniera sembra semplicissimo ma abbiamo dovuto dedicare un pomeriggio intero alla lettura di libri di statistica.

 

Etichettatura dell'olio extravergine di oliva

 

Le informazioni che la confezione di olio extravergine di oliva mostra sull'etichetta possono essere raggruppate in tre gruppi: le informazioni obbligatorie per legge; le informazioni facoltative regolamentate dalla normativa, ovvero se un olio rispetta determinati requisiti aggiuntivi che possono essere inclusi sulla confezione; infine, le informazioni aggiuntive non regolamentate.

 

Informazioni obbligatorie:

-Categoria e definizione. La categoria è "Olio extravergine di oliva" e la sua definizione è "Olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici".

-Data di scadenza e data di preferibile consumo. L'olio non ha una data di scadenza, pertanto si indica una data preferibile di consumo a seconda del contenitore. Solitamente è compreso tra un anno e mezzo e due anni a partire dalla data di imbottigliamento. Quest'ultimo è un particolare importante, poiché il consumatore potrebbe pensare che la data di scadenza faccia riferimento alla data di raccolta delle olive.

-Provenienza dell'olio. Si deve indicare il paese di origine della raccolta delle olive con cui è stato prodotto l'olio.

-Nome e registro sanitario del produttore.

-Contenuto netto e lotto.

 

 Informazioni facoltative:

-"Prima estrazione a freddo". Il confezionatore può fornire tale informazione sull'etichetta, nel caso in cui l'olio sia stato ottenuto ad una temperatura inferiore ai 27°C, mediante una prima pressione meccanica della pasta di olive, grazie ad un sistema di estrazione tradizionale con presse idrauliche.

-"Estrazione a freddo". Come nella precedente dicitura, se è stato ottenuto ad una temperatura inferiore ai 27°C, mediante filtrazione o centrifugazione della pasta di olive.

-Indicazioni sull'acidità o sull'acidità massima. Queste informazioni possono essere presenti se accompagnate dai parametri relativi all'indice di perossidi, al contenuto di cere e all'assorbi mento della luce ultravioletta (K270, K232 e Delta K).

-Indicazioni organolettiche. Tali informazioni possono figurare solo se basate sui risultati di alcuni dei metodi di analisi previsti dal Regolamento (CEE) 2568/91, ovvero come risultato di un assaggio realizzato da un panel di assaggio ufficiale.

 

Informazioni aggiuntive non regolamentate:

Il confezionatore può inserire le informazioni che ritiene rilevanti. Nel caso di Las Valdesas abbiamo ritenuto opportuno inserire:

-Raccolta. Indichiamo l'anno della raccolta. Dato che la raccolta inizia ad ottobre e può terminare a gennaio o febbraio, abbiamo ritenuto necessario indicare i due anni. Pensiamo che questa informazione sia importante, dato che l'olio perde le sue proprietà nutritive con il trascorrere del tempo.

-Varietà. Noi di Las Valdesas, produciamo oli extravergine 100% monovarietali, per questo indichiamo nell'etichetta il nome della varietà. Sull'etichetta possiamo vedere la varietà Hojiblanca.

-Produzione propria. Specifichiamo che il nostro olio proviene esclusivamente dal nostro raccolto.

Altri produttori o imbottigliatori possono inserire altre caratteristiche per loro rilevanti, come la provenienza delle colture (oli di montagna o di campagna, oli provenienti da olivi centenari, aridocoltura, ecc.).

Oppure è possibile decidere di escludere alcune informazioni. Ad esempio, gli oli Las Valdesas sono imbottigliati senza essere filtrati, e avremmo potuto includere un'indicazione a riguardo e avvertire anche sulla presenza di residui, ma non l'abbiamo fatto (il motivo è che abbiamo dimenticato di aggiungere questa informazione e ora non troviamo lo spazio per includerlo).

 

Fonti:

Requisiti che deve soddisfare un olio extravergine di oliva:

Regolamento di esecuzione (UE) n. 1348/2013 del 16 dicembre 2013 che modifica il Regolamento n. 2568/91.(Vedere in PDF)

Regolamento (CEE) n. 2568/91 dell'11 luglio 1991, relativo alle caratteristiche degli oli d'oliva e degli oli di sansa d'oliva nonché ai metodi ad essi attinenti. (Vedere in PDF)

"Norma Commerciale applicabile agli oli di oliva e agli oli di sansa" del Consiglio Oleicolo Internazionale (Documento COI/T.15/NC n 3/Rev.7 del maggio 2013)

NOTA: Questi documenti sono molto tecnici e, oltre alla classificazione degli oli di oliva, includono le metodologie da utilizzare per l'analisi e una definizione statistica della mediana. Inoltre, nel documento del COI è inclusa la categoria "olio di oliva vergine corrente", che nelle normative europee è considerato come lampante.

 

Etichettatura dell'olio extravergine di oliva:

 

Regolamento (CE) n. 1019/2002 del 13 giugno 2002 relativo alle norme di commercializzazione dell'olio di oliva. (Vedere in PDF)

Regolamento (UE) n. 1169/2011 del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. (Vedere in PDF)

NOTA: Quest'ultimo regolamento indica che l'etichetta deve indicare le informazioni nutrizionali. Il termine per includere tali informazioni scade il 13 dicembre 2014.

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L'olio vergine di oliva è, tra gli oli di oliva vergini, il secondo dal punto di vista qualitativo, dietro all'olio extravergine di oliva, e davanti all'olio vergine di oliva lampante.

 

Requisiti per classificare l'olio vergine di oliva

Come l'extravergine, per essere classificato deve soddisfare due condizioni:

  1. La sua acidità deve essere minore o uguale a .
  2. In un assaggio, la mediana del difetto deve essere minore o uguale a 2,5 e la mediana del fruttato maggiore a zero.

Come accade con l'extravergine, la legislazione include i requisiti chimici aggiuntivi, centrati soprattutto sull'individuazione di frodi dovuti alla miscela con altri oli.

Per quanto riguarda gli elementi che condizionano l'assaggio, si potrebbe "tradurre" così: l'olio di oliva vergine può avere qualche difetto, non molto intenso, e presentare aromi e flavor di tipo fruttato. Se volete sapere esattamente come si determinano i valori delle mediane, è possibile consultare il link dell'olio extravergine.

Etichettatura

Gli oli classificati come oli vergine di oliva riporteranno nella loro etichetta la seguente dicitura:

"Olio di oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici."

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Vecchia lampada a olio

L'olio di oliva lampante è tradizionalmente l'olio di oliva di peggiore qualità.

Gli oli lampanti hanno molta acidità, e un sapore e un odore molto sgradevoli che ne impediscono il consumo. Il suo nome viene infatti dal suo tradizionale utilizzo come combustibile nelle lampade ad olio.

Secondo la legislazione vigente, un olio di oliva vergine è lampante quando non soddisfa nessuno dei requisiti necessari per essere un olio di oliva vergine. Viene considerato lampante un olio che soddisfa le seguenti caratteristiche:

1.- La sua acidità è superiore ai .

2.- In fase di assaggio, la mediana dei difetti è superiore a 2,5.

3.- In fase di assaggio, la mediana del fruttato è pari a zero.

In sintesi, si tratta di un olio dal sapore e dall'odore sgradevole e con un'accentuata acidità. In alcune occasioni presenta colori diversi dal verde e dorato, tipici degli oli di oliva vergine ed extravergine. È solitamente il prodotto di olive in cattivo stato, a seguito di infestazioni importanti, gelate, e che sono rimaste per parecchio tempo a terra prima di essere raccolte.

Come le altre due categorie di oli di oliva vergini, la legislazione include altri parametri chimici per evitare frodi tra i produttori e i raffinatori.

Date le scarse caratteristiche di questo olio è vietata la sua commercializzazione. Per essere consumato deve necessariamente passare per un processo di raffinazione.

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Gli oli di oliva vergini classificati come lampanti hanno caratteristiche negative tali da non essere adatti per il consumo. Questi oli hanno un'acidità molto alta, aromi e sapori sgradevoli e, a volte, un colore dall’aspetto poco naturale.

Pertanto, affinché siano adatti al consumo, devono necessariamente passare per una serie di processi chimici e fisici che costituiscono la raffinazione, al fine di eliminare le sue caratteristiche negative. Il problema risiede nel fatto che, nella maggior parte di questi processi, vengono eliminate anche le sostanze che apportano all'olio molte delle sue proprietà benefiche.

Dall'altra parte, alcuni dei processi che indicheremo hanno come unico obiettivo quello di migliorare l'aspetto dell'olio di oliva, senza avere la preoccupazione di rendere l'olio di oliva un grasso consumabile.

 

Processi che costituiscono la raffinazione degli oli di oliva vergini

 

1.- Depurazione o degommaggio. Con l'aggiunta di acqua e acido fosforico si eliminano alcuni composti come i fosfolipidi e le gomme, che possono essere la causa della formazione di mucillagini e corpi gommosi nei contenitori (vedere residui nell'olio di oliva), dall'aspetto poco allettante per il consumatore. Con questo processo si eliminano inevitabilmente altri composti desiderati, come alcune proteine.

 

2.- Neutralizzazione. È il processo per l'eliminazione dell'acidità. La soda separa gli acidi grassi liberi dall'olio, portando l'acidità praticamente a zero. Questo processo implica l'eliminazione di una gran parte dei caroteni, precursori della Vitamina A, presente negli oli vergini.

 

3.- Decolorazione. Consiste nell'eliminazione delle sostanze responsabili del colore. Si tratta principalmente dei caroteni e della clorofilla. L'olio viene trattato con terre decoloranti attivate a 100°C.

 

4.- Deodorazione. Mediante il calore, si eliminano tutti i composti responsabili degli odori e dei sapori sgradevoli. Dato che la maggior parte di questi composti sono volatili, si eliminano facendo passare l'olio attraverso una corrente di aria a 200-250°C. Vengono inoltre eliminati gli acidi grassi liberi che potrebbero rimanere all'interno dell'olio, oltre alla maggior parte dei tocoferoli, degli steroli, dei polifenoli e delle sue importanti proprietà antiossidanti.

 

5.- Winterizzazione. Questo processo ha come obiettivo l'eliminazione dei trigliceridi ad alto punto di fusione, al fine di evitare l'intorbidimento con le basse temperature. L'olio viene semplicemente raffreddato con acqua, i trigliceridi da eliminare si solidificano separandosi. La sua funzione, come con la depurazione, è quella di migliorare l'aspetto del prodotto. (vedere rifiuti)

 

Il prodotto finale della raffinazione dell'olio vergine lampante è l'olio di oliva raffinato. Si può dire che, della composizione originale dell'olio di oliva vergine, restano solamente i trigliceridi, dato che praticamente è stata eliminata la frazione insaponificabile. Sono dunque eliminati tutti gli odori, i sapori e colori sgradevoli dell'olio lampante ma, al tempo stesso, si eliminano tutte le sostanze responsabili delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie degli  oli di oliva vergini.

L'olio raffinato è dunque un grasso vegetale incolore, inodore e insipido, distinguibile dal resto degli oli vegetali esclusivamente per il suo alto contenuto di acido oleicounico vantaggio nutrizionale che mantiene dopo la raffinazione. Con queste condizioni, l'olio di oliva raffinato non può essere commercializzato, dato che non sarebbe accettato dai consumatori. Per essere consumato, deve essere mischiato ad un olio vergine o extravergine, affinché venga trasmessa una certa quantità di colore, sapore e aroma tipico degli oli di oliva vergini.

Ultimamente si sta cercando di sostituire i processi eminentemente chimici della raffinazione, la Depurazione e la Neutralizzazione, con processi fisici più aggressivi in grado di conservare l'olio ad una maggiore temperatura e per un maggior arco di tempo. Questa nuova opzione esclude l'aggiunta di prodotti chimici, anche se l'esposizione a temperature più elevate potrebbe alterare la composizione degli acidi grassi, soprattutto dell'acido linoleico (omega-6) e linolenico (omega-3).

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Gli oli di oliva raffinati, come è stato già spiegato nel processo di raffinazione, sono solo dei grassi incolori, inodori e insipidi. Con queste caratteristiche non sono appetibili per il palato umano e, pertanto, non adatti alla loro commercializzazione e consumo.

D'altra parte, durante il processo di raffinazione, l'olio vergine perde praticamente tutta la frazione insaponificabile, le cui sostanze sono le responsabili di gran parte delle proprietà salutari degli oli di oliva vergini.

Per essere adatto al consumo, l'olio raffinato deve essere miscelato o "tagliato", nello slang del settore, con un olio di oliva vergine o extravergine al fine di apportare colore, sapore e aromi.

Le percentuali di taglio sono molto basse, solitamente dal 15 al 10%. La miscela di olio raffinato e olio vergine o extravergine appartiene alla categoria commerciale "olio di oliva" ed è il più venduto in Spagna. Sulle etichette viene solitamente indicato: "contiene esclusivamente oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini ", senza indicare la percentuale della miscela.

La condizione principale che deve rispettare la miscela riguarda l'acidità che deve essere minore o uguale a .

 

Cosa sono in realtà gli oli di oliva intensi e delicati?

 

Queste classi commerciali, che rientrano nella categoria "oli di oliva" non sono regolamentate. Per approssimazione, corrispondono alle vecchie denominazioni di 0,4° (per l'olio di oliva delicato) e 1° (per l'olio di oliva intenso), vietate dalla legge perché confondevano il consumatore quando cercavano di presentare l'acidità come un parametro di qualità negli oli non vergini.

Gli oli di oliva intensi e delicati sono oli di oliva con una diversa proporzione di olio vergine al loro interno. L'industria preferisce questi giochi di marketing invece di indicare le percentuali reali degli oli.

Gli oli di oliva intensi hanno più sapore, dato che la quantità di oli vergini è maggiore, mentre i delicati ne hanno una quantità minore. Detto ciò, nel caso in cui decidiate di consumare un "olio di oliva" vi consigliamo di utilizzare l'intenso, per la sua maggiore quantità di oli di oliva vergini presenti al suo interno.

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Viene considerato olio di oliva da raccolta anticipata tutto ciò che si ottiene dalle olive invaiate, ovvero dalle olive raccolte nel momento in cui cambiano colore da verde a viola, o nel periodo immediatamente precedente.

Non c'è una data precisa per la raccolta di queste olive, dato che dipende molto dalla zona, dalla varietà e dalle condizioni climatiche. In ogni modo possiamo stabilire un periodo che va dall'inizio/metà del mese di ottobre fino alla metà del mese di novembre.

 

Aceite de oliva de cosecha temprana sin filtrar

Olio d'oliva arbequina non filtrato raccolto in anticipo 2018-2019

 

Dato che in queste date, in alcune zone, le temperature mantengono ancora dei livelli medi, bisogna prestare particolare attenzione e cura durante la raccolta, al fine di non danneggiare il frutto o provocare danni all'olivo. Per questo si consiglia di raccogliere nelle ore della giornata con temperature più basse.

Le rese degli oli di oliva da raccolta anticipata sono inferiori a quelle degli oli di oliva extravergine tradizionali. Se le rese per questi ultimi sono comprese tra il 20% e il 25% in relazione al peso dell'olio/oliva, il tenore di grassi del primo è in media tra il 12% e il 14%, vale a dire che per la produzione di olio d'oliva della prima raccolta abbiamo bisogno di un maggior numero di chili di olive rispetto agli oli extravergini prodotti con olive più mature.

 Bisogna inoltre sottolineare che il termine "Raccolta anticipatanon è regolamentato da alcuna normativa e, pertanto, è sottoposto ad alcun tipo di verifica. Piuttosto, è un marchio di qualità creato dagli stessi produttori di olio extravergine di oliva.

 

Caratteristiche dell'olio di oliva da raccolta anticipata

 

Gli oli di oliva da raccolta anticipata sono caratterizzati da un colore verde brillante (dovuto al suo alto contenuto di clorofilla) e dalle sue note olfattive e gustative erbacee e fruttate; più potenti e fruttati rispetto agli oli di oliva prodotti con olive più mature, le quali, pur essendo eccellenti, possiedono sfumature più attenuate e mature. Sono generalmente più forti, piccanti e amari.

Dall'altro lato, gli oli di oliva verdi, oltre ad avere livelli inferiori di acidità e di perossidi (misurano il grado di ossidazione), hanno una maggiore concentrazione di polifenoli e antiossidanti naturali. Si tratta dunque di oli con un maggior numero di effetti benefici per la salute.

 

Tendenza degli oli extra vergine di oliva da raccolta anticipata

 

Fino a pochi anni fa, il termine "olio di oliva di raccolta anticipata" non esisteva.  I soci delle cooperative portavano le proprie olive per ottimizzare il loro peso e la resa grassa. La raccolta delle olive iniziava, secondo la tradizione popolare di Puente Genil, dopo la Vergine, in riferimento alla festività dell'Immacolata Concezione, 8 dicembre.

Nonostante questo, piccoli frantoi privati, come quello di Las Valdesas, iniziarono a produrre questi tipi di oli.

Con il trascorrere del tempo, i produttori e le cooperative hanno iniziato a produrre oli di oliva da raccolta anticipata, destinando una parte dei loro raccolti alla produzione di questo tipo di oli, molto apprezzati a livello internazionale e con un numero sempre crescente di consumatori nazionali. Così, partendo da dati ufficiali, vediamo negli ultimi anni una crescita nella produzione di questi oli, passando da un 5% del volume totale del 2010 ad un 20% nel 2016.

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Un tempo, erano detti sansei resti delle olive che rimanevano dopo la spremitura dell'extravergine.

 Le sanse erano formate da polpa, noccioli, acqua e una quantità residua di olio di oliva, approssimativamente tra il 2 e il 3%. Attualmente, con i frantoi a due fasi, il sottoprodotto ottenuto si chiama sansa a due fasi, e corrisponde ad una massa più o meno compatta, formata dagli stessi componenti e dall'olio ancora presente al suo interno (sempre alle stesse percentuali).

Per poter estrarre questa piccola quantità di olio si utilizzano solventi chimici, soprattutto l'esano, e il procedimento si realizza negli estrattori.

Ovviamente, questo olio non può essere chiamato olio vergine di oliva. Il suo nome è olio di sansa grezzo.

Questo olio di sansa ha lo stesso profilo degli acidi grassi, come se fosse stato estratto con processi fisici. Tuttavia, come gli oli lampanti, hanno un'acidità e aromi e sapori poco piacevoli, che non li rendono adatti al consumo. Per questo motivo hanno bisogno di un processo di raffinazione.

L'olio di sansa grezzo, una volta raffinato viene chiamato olio di sansa raffinato, il quale, come l'olio di oliva raffinato, non ha né sapore, né odore, né colore, oltre a non essere adatto al consumo.

Infine, come succede con gli oli raffinati, l'olio di sansa raffinato viene miscelato con oli vergini o extravergini che apportano all'olio sapore, colore e aromi. Questo prodotto, ora adatto al consumo, viene chiamato olio di sansa di oliva, che corrisponde all'olio che i consumatori possono trovare in commercio e nei supermercati.

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L'olio di oliva biologico è l'olio prodotto seguendo il regolamento europeo sulla produzione biologica ed etichettato come prodotto biologico (Regolamento UE 2018/848).

Spieghiamo meglio in cosa consiste.

 

Qual è la differenza tra un olio di oliva biologico e un olio convenzionale?

 

Noi di Las Valdesas produciamo olio di oliva biologico e olio di oliva di Produzione Integrata (a cavallo tra la produzione convenzionale e la produzione biologica). Le differenze tra biologico e convenzionale riguardano principalmente la tecnica di coltivazione e il maneggio delle olive nei seguenti aspetti:

  1. Controllo delle infestazioni. In agricoltura biologica non è permesso l'uso di pesticidi e antiparassitari sintetici, i quali devono essere sostituiti da metodi alternativi, come trappole fisiche, il potenziamento della proliferazione dei predatori naturali del parassita, uso di varietà di olivo resistenti alle infestazioni frequenti o endemiche, oppure trattamenti termici (come quello utilizzato contro il Verticilium). È possibile inoltre utilizzare in maniera limitata una lista approvata di prodotti di origine naturale (animale, vegetale, microbica o minerale) per combattere i parassiti.
  2. Controllo delle erbe infestanti. Come i parassiti, per l'eliminazione delle erbe infestanti non è permesso l'utilizzo di erbicidi sintetici. Alcuni agricoltori biologici pascolano greggi di pecore o capre tra gli olivi al fine di eliminare le erbe infestanti, oltre al vantaggio di concimare il terreno.  Noi falciamo le erbe e le rimuoviamo dai piedi degli ulivi utilizzando macchinari manuali.
  3. Concimazione. L'agricoltura biologica non permette la concimazione degli olivi con fertilizzanti sintetici (Urea, Nitrato Ammonico, ecc.). Possono essere utilizzati solo concimi biologici, ovvero di origine animale (letame) o vegetale (compost). Nel nostro caso, utilizziamo la sansa del nostro frantoio per creare un compost da distribuire a terra dopo averlo lasciato a maturare per circa un anno. Dal nostro punto di vista, questo aspetto è il più oneroso, dato che l'applicazione e lo spargimento del compost è più oneroso rispetto all'introduzione di urea nell'acqua di irrigazione o per via fogliare.

Pertanto, siamo già in grado di produrre olive biologiche. Durante il processo di produzione dell'olio di oliva biologico, devono essere prese le seguenti misure:

  1. I raccoglitori di olive all'interno del frantoio e i macchinari utilizzati durante il processo di produzione devono essere tutti rigorosamente in acciaio inossidabile, gomma alimentare (per le cinte di trasporto) o resine alimentari. Nel nostro caso, rispettiamo tali misure già da 10 anni, da quando abbiamo iniziato la nostra Produzione Integrata.
  2. Nei frantoi come quello di Las Valdesas, in cui sono lavorate olive biologiche e di Produzione integrata, è necessario fare dei controlli di tracciabilità al fine di controllare i diversi momenti in cui vengono lavorati i vari tipi di olive. Questo aspetto era già previsto per la Produzione Integrata.
  3. Controlli Analitici sull'olio di oliva per verificare l'assenza di pesticidi. Sono anni che eseguiamo tali controlli sugli oli di Produzione Integrata, sempre con risultati positivi.

 

L'olio di oliva biologico ha un sapore migliore rispetto all'olio convenzionale?

 

Cerchiamo di chiarire: Siamo convinti che la produzione di olio con olive di agricoltura biologicaNON aggiunge qualità rispetto ad un olio prodotto con metodi convenzionali. 

Gli aspetti chiavi per produrre un olio extravergine di oliva di qualità, come l'ottenimento di olive in perfetto stato, la raccolta nel momento esatto di maturazione, la molitura repentina dopo la sua raccolta, ad una temperatura di estrazione bassa, e la sua conservazione senza processi di ossidazione, non sono esclusivi dell'agricoltura biologica. Piuttosto possono influenzarli.

Siamo convinti che nessun assaggiatore di olio, a prescindere dalla sua esperienza, possa distinguere in un assaggio cieco un olio extravergine di oliva biologico da un altro extravergine di produzione convenzionale.

In altri prodotti biologici, come uova, pollo o carni, questa caratteristica può apportare maggiore qualità al prodotto finale, con un maggiore apprezzamento da parte del consumatore ma, per quanto riguarda l'olio di oliva, crediamo che non sia così. Difendiamo questo punto di vista perché l'olio extravergine di oliva convenzionale è già di per sé un alimento naturale, un succo di oliva, senza conservanti né additivi.

 

Dunque, perché acquistare olio extra vergine di oliva biologico?

 

Crediamo che i motivi siano principalmente due:

  1. Per la salute e la sicurezza alimentare. Consumando olio vergine di oliva biologico, il consumatore ha la sicurezza di consumare un olio di oliva senza tracce di pesticidi o sostanze nocive. 
  2. Per il fatto di contribuire, con il suo acquisto, alla sostenibilità dell'ambiente e del settore agricolo, con una produzione più rispettosa delle risorse naturali.

 

Olio di oliva ecologico, biologico e organico sono la stessa cosa?

 

Sì, tutti i termini fanno riferimento allo stesso prodotto, creato con un modello di agricoltura biologica.

in alcuni paesi come la Spagna, si utilizza maggiormente il termine "ecologico", mentre in Francia si utilizza soprattutto il termine "biologico". In Germania vengono utilizzati entrambi i termini con la stessa frequenza.

La normativa europea equipara i due termini, ecologico e biologico, ammettendo l'utilizzo di "Bio" ed "Eco" sulle etichette.

L'olio di oliva "organico" viene utilizzato come sinonimo dei due precedenti ma non è presente nella normativa.

Un altro aggettivo usato molto di frequente negli ultimi tempi è "biodinamico", proveniente dal mondo del vino. L'unica cosa che sappiamo riguarda il fatto che, per poter mettere il marchio "biodinamico" a un prodotto, è necessario che questo sia precedentemente certificato come "biologico". 

 

Come avviene il controllo dei produttori di alimenti biologici?

 

Il regolamento europeo (2018/848) specifica che il controllo dei produttori di alimenti biologici viene eseguito attraverso un organismo di controllo, ossia imprese private autorizzate dal Ministero dell'Agricoltura per certificare che un prodotto soddisfi i requisiti del regolamento europeo.

A tal fine, richiedono delle documentazioni al produttore e realizzano verifiche sul campo al fine di identificare possibili frodi, attraverso il controllo di macchinari, strumenti, controlli sul terreno, sulle foglie e sui frutti. Controllano inoltre la tracciabilità delle olive biologiche fino alla loro trasformazione in olio all'interno dei depositi.

L'organismo di controllo che certifica gli oli di Las Valdesas è il CAAE - Comité Andaluz de Agricultura Ecológico (Comitato andaluso di agricoltura biologica) il quale, nonostante il suo nome, è un'impresa privata.  È l'azienda andalusa con la più grande esperienza in agricoltura biologica.

 

Etichettatura dell'olio di oliva biologico

 

Gli oli di oliva biologici devono riportare sulla loro etichetta il logo europeo, assieme al codice dell'organismo di controllo che lo certifica. Deve inoltre specificare se il prodotto è di origine europea oppure no, indicando " Agricoltura UE" o "Agricoltura non UE". Nel nostro caso è "ES-ECO-001-AN" e "Agricoltura UE".

Logo UE agricoltura biologica

È facoltativo includere il logo dell'organismo di controllo.

 

L'olio di oliva biologico di Las Valdesas

 

L'olio biologico Las Valdesas proviene da un ampliamento della tenuta, a seguito dell'acquisto di una parcella vicina alla tenuta. Sono circa 34 ha di oliveto hojiblanco tradizionale con due parti di oliveto intensivo di varietà arbequina.

È stata acquistata nel 2015 ed è necessario che la parcella sia lavorata per tre anni, nel rispetto del regolamento in merito all'agricoltura biologica, affinché le olive prodotte possano essere classificate come biologiche. Pertanto, nel raccolto 2018/2019 abbiamo già olio d'oliva biologico..

L'olio biologico è già disponibile come coupage delle due varietà e in formato da 2,5 litri.

 Nella cartina sottostante è possibile vedere in verde scuro la nuova parcella di agricoltura biologica. 

 

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C'è molta confusione in merito a quali sono i tipi di olio di oliva e alle loro differenze. Abbiamo scelto di fare un riassunto classificandole per famiglie.

 

Oli di oliva vergini, ottenuti solo con processi meccanici

Gli oli di oliva appartenenti a questa famiglia sono i più naturali. Sono come un succo di arancia, semplicemente spremuti senza l'utilizzo di prodotti chimici. Sono prodotti nei frantoi. Sono di tre tipi, con qualità differenti. Dal punto di vista qualitativo abbiamo, dal migliore al peggiore:

  • Olio extravergine di oliva. Questo è il tipo di olio di oliva di maggiore qualità. Possiede un'acidità inferiore a 0,8° oltre ad un gusto e un odore impeccabili. In vendita per il consumatore finale. (maggiori informazioni)
  • Olio vergine di oliva. Di qualità inferiore rispetto al precedente, può avere fino a 2 gradi di acidità e leggeri difetti di gusto e odore. In vendita per il consumatore finale. (maggiori informazioni)
  • Olio di oliva vergine lampante. Possiede un'acidità superiore a 2° oltre ad un gusto e un odore poco piacevoli. Non è adatto al consumo e necessita di un processo di raffinazione. (maggiori informazioni)
  • Olio di oliva estratto con processi chimici

 

Il residuo che rimane a seguito dell'estrazione degli oli di oliva vergini si chiama sansa e anch'esso contiene olio di oliva al suo interno. Quest'olio viene estratto con solventi all'interno dei sansifici e viene chiamato Olio di sansa grezzo. Non è commercializzabile e dunque ha bisogno di essere raffinato. (maggiori informazioni sull'olio di sansa)

 

Oli di oliva raffinati

Gli oli di oliva vergine lampanti e gli oli di sansa grezzi devono essere raffinati nelle raffinerie a seguito del loro gusto e sapore poco piacevole.

Come risultato del processo di raffinazione di questi oli, si ottiene:

Olio di oliva raffinato. Proviene dalla raffinazione dell'olio di oliva vergine lampante. È un olio di oliva incolore, inodore e insapore. Non è commercializzabile.

Olio di sansa raffinato. Proviene dalla raffinazione dell'olio di sansa grezzo e, come il precedente, è un tipo di olio di oliva incolore, inodore e insapore. Anche questo non può essere venduto al consumatore finale.

Potrete trovare qui maggiori informazioni sulla raffinazione dell'olio.

 

Tipi di oli di oliva miscelati. Sono commercializzabili.

Olio di oliva. È il tipo di olio di oliva (sfortunatamente) più consumato in Spagna. È una miscela di oli di oliva raffinati con oli di oliva vergini o extravergini. La proporzione, che non viene indicata nell'etichetta, oscilla tra un 10 e un 15% di vergine e il resto raffinato. (maggiori informazioni sull'olio di oliva.)

Olio di sansa di oliva. Come l'olio di oliva, si tratta di una miscela di olio di sansa raffinata con una percentuale di oli di oliva vergini ed extravergini.

 

In sintesi

Esistono 8 tipi di olio di oliva, dei quali 3 sono vergini (extravergine, vergine e lampante), 1 è stato estratto chimicamente (sansa grezzo), 2 raffinati (olio raffinato e sansa raffinato) e 2 sono miscele dei precedenti (olio di oliva, olio di sansa di oliva)

Di questi 8 tipi di olio di oliva, solo 4 possono essere venduti al consumatore privato. Pertanto i tipi di olio di oliva sono:

  • Olio extravergine di oliva (oliva vergine).
  • Olio vergine di oliva(oliva vergine).
  • Olio di oliva (miscela di oliva raffinato e oliva vergine)
  • Olio di sansa di oliva (miscela di sansa raffinato e oliva vergine)

 

Classificazioni o sottotipi dell'olio extravergine di oliva.

Gli extravergine di oliva possono essere prodotti seguendo alcune direttive o linee normative:

- Spremitura a freddo. Prodotto tramite spremitura ad una temperatura inferiore ai 27ºC. 

Estrazione a freddo. Prodotto tramite estrazione ad una temperatura inferiore ai 27ºC. (maggiori informazioni)

Produzione Integrata. Prodotto seguendo le linee direttive di questo quadro normativo.

- Biologico. Prodotto seguendo le linee direttive di questo quadro normativo. (maggiori informazioni sull'olio biologico)

Di Denominazione di Origine Prodotto seguendo le direttive del suo Organismo di Controllo.

 

Altri sottotipi di olio extravergine di oliva senza quadro normativo

-Oli extravergine di oliva filtrati o non filtrati. (maggiori informazioni)

-Oli di oliva monovarietali, prodotti con una sola varietà di olive (picual, hojiblanca, arbequina, etc.) (maggiori informazioni)

-Oli da raccolta anticipata, più o meno, da ottobre agli inizi di novembre. (Maggiori informazioni sugli oli di oliva da raccolta anticipata)

-Di prima spremitura o prima estrazione. La maggior parte, per non dire la totalità, degli oli extravergine di oliva sono di prima estrazione o spremitura (questi ultimi sono quasi scomparsi). Quelli di seconda estrazione o spremitura, detti oli di ripasso, danno oli di oliva lampanti e, prestando molta attenzione, è possibile ottenere in casi eccezionali un olio di oliva vergine. Qual è la differenza tra olio di prima spremitura e prima estrazione?

 

Altri sottotipi più o meno discutibili

Le tecniche di vendita favoriscono le suggestive indicazioni sulle etichette degli oli d'oliva. Alcuni dei più diffusi sono:  

- Olio di oliva ottenuto da olivi centenari o millenari. Dal nostro punto di vista, l'età dell'olivo non influisce sulla qualità di un olio.   

- Olio di oliva ottenuto da olivi di campagna o montagna. Tra questi due tipi di olio possono esserci delle differenze, tuttavia non percepibili dal consumatore medio.

-Olio di oliva ottenuto con aridocoltura o irrigazione. Tra questi due tipi di olio possono esserci delle differenze, tuttavia non percepibili dal consumatore medio.

 

Vecchie denominazioni

Olio puro di oliva è la vecchia denominazione dell'olio di oliva. Il suo uso è diventato obsoleto dal 1987, anno in cui furono approvate le nuove denominazioni dell'olio di oliva.

È curioso il fatto che venisse chiamato "puro", nonostante il taglio con i vari oli di oliva. Ovviamente, in quell'epoca, la frode principale riguardava la miscela di oli di oliva con altri oli vegetali più economici. Come riferimento, ricordiamo sempre il triste caso dell'olio adulterato con olio di colza denaturato.

 

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